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Della vasta produzione di Timoteo, che toccava i principali generi lirici, erano celebri soprattutto i ditirambi e i nòmoi citarodici, pezzi solistici eseguiti con l'accompagnamento della cetra; nel generale naufragio della sua produzione, un papiro scoperto nel 1902 ha restituito buona parte della sua opera più famosa, "I Persiani", un nòmos in cui il carattere audacemente innovativo proprio del poeta dà vita a una straordinaria rievocazione della vittoria di Salamina del 480 a.C, rivissuta e riattualizzata in un'arte dai tratti sorprendentemente moderni e affascinanti, capace di coinvolgere emotivamente i lettori di oggi come gli ascoltatori di allora. Oltre ai Persiani, unico esempio superstite del genere, sono compresi in quest'edizione anche gli altri frammenti di Timoteo, dai quali si intravede la varietà di temi, toni e stili che era la caratteristica più tipica della sua arte.